Spesso le foto chefaccioperme finiscono in qualche angolo degli harddisk e ritrovano la luce solo quando metto mano agli archivi nelle ciclici backup. Questa volta non è andata così.
Era da tempo che cercavo questi colori, questo stato d’estasi che spesso mi accompagnava quando a quindici anni giravo con la yashica di mio padre contemplando scenari urbani, strade, genti e tralicci.
Ho sempre avuto un debole per i tralicci.
Mi son ricordato anche che scrivevo poesie e mi piaceva, allora ancora fradicio ho buttato giù quattro righe..
Neve,
assoluto silenzio,
bianco, bosco, colori tenui, contorni incerti sentimenti ovattati,
il tempo è ormai trasceso, lo spazio è disperso, i sensi scemati.
solo, non più uno, contemplo il sacro manifesto, gli occhi affaticati si chiudono.
trasogno etereo